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Malattie gravi

04/08/2025 10:01

Barbara

Patronato,

Malattie gravi

Lavoratori con malattie gravi

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Nuove Tutele per Lavoratori con Malattie Gravi: Dal Congedo Esteso allo Smart Working, Ecco Cosa Prevede la Riforma

 

Il Parlamento ha approvato in via definitiva una nuova legge che introduce maggiori tutele per i lavoratori affetti da patologie oncologiche, croniche e invalidanti. La riforma mira a garantire il diritto alla cura e un reinserimento lavorativo graduale e dignitoso, introducendo novità significative su congedi, permessi e lavoro agile.

 

Il 31 luglio 2025 è stata approvata una riforma che rafforza i diritti dei lavoratori dipendenti, pubblici e privati, e introduce tutele anche per i lavoratori autonomi che affrontano gravi malattie. L'obiettivo è conciliare i tempi di cura con la vita professionale, evitando che la malattia diventi causa di esclusione economica e sociale.

 

Congedo Fino a 24 Mesi per le Cure

Una delle principali novità è il diritto a un congedo non retribuito della durata massima di 24 mesi. Possono richiederlo i lavoratori con una percentuale di invalidità di almeno il 74%, affetti da patologie oncologiche, croniche o invalidanti, anche se rare. Durante questo periodo, che può essere utilizzato in modo continuativo o frazionato, il lavoratore ha diritto alla conservazione del posto di lavoro, ma non percepisce lo stipendio.

È importante notare che:

  • Il periodo di congedo non è valido ai fini dell'anzianità di servizio né per la pensione, ma può essere riscattato volontariamente.
  • Durante il congedo è severamente vietato svolgere qualsiasi altra attività lavorativa, anche se occasionale.
  • Per i lavoratori autonomi è prevista la possibilità di sospendere la propria attività fino a un massimo di 300 giorni all'anno.

La legge fa salve le condizioni più favorevoli già previste dai contratti collettivi, ampliando le tutele senza sostituirle.

 

Rientro al Lavoro: Diritto Prioritario allo Smart Working

Al termine del periodo di congedo, la legge rafforza il diritto del lavoratore a rientrare in modalità di lavoro agile. Se le mansioni lo permettono, il datore di lavoro è tenuto a facilitare il rientro tramite lo smart working, per evitare al dipendente spostamenti gravosi e ambienti stressanti. Questa misura potenzia quanto già stabilito dalla Legge n. 81 del 2017.

 

Permessi Retribuiti Aggiuntivi

La riforma introduce anche 10 ore annue aggiuntive di permessi retribuiti da utilizzare per visite mediche, terapie, esami e analisi. Queste ore si aggiungono a quelle già previste dai contratti collettivi. La retribuzione sarà anticipata dal datore di lavoro e rimborsata dall'INPS per i lavoratori del settore privato. Una tutela simile è estesa anche ai genitori di figli minori affetti dalle stesse patologie.

 

Fondi e Criticità: "Un Passo Avanti, Ma Non Basta"

Per sostenere l'applicazione della legge, sono stati stanziati fondi significativi: 20 milioni di euro (destinati a salire a oltre 25 milioni dal 2035) per i permessi retribuiti e altre risorse per l'adeguamento dei sistemi INPS e la sostituzione del personale scolastico. È stato inoltre istituito un fondo da 2 milioni di euro per premi di laurea in memoria dei pazienti oncologici, destinati a studenti meritevoli di medicina, biologia e farmacia.

Nonostante l'accoglienza positiva, la FAVO (Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia) ha evidenziato alcune importanti lacune. Secondo la Federazione, mancano misure fondamentali come:

  • L'esclusione delle assenze per terapie salvavita dal calcolo del periodo di comporto (il tetto massimo di giorni di malattia).
  • L'obbligo per il datore di lavoro di comunicare tempestivamente la scadenza del comporto.
  • Il divieto di lavoro notturno per i pazienti oncologici.

 

La FAVO considera queste misure "fondamentali per migliorare davvero la qualità della vita dei lavoratori fragili" e si impegna a monitorare l'applicazione della legge per colmarne le lacune. La riforma è quindi un primo passo importante, ma il percorso per una tutela completa dei lavoratori più vulnerabili è ancora in evoluzione.